In questo racconto “a puntate” dedicato alla storia del San Daniele, partito da lontano all’epoca di Celti e Romani, non si può parlare delle origini senza ripercorrere le vicende della “sua” città natale, San Daniele del Friuli.
La nascita di San Daniele del Friuli
Non sono ben chiare le origini di San Daniele del Friuli. Le scoperte archeologiche documentano la presenza di insediamenti romani nella zona senza fissarne con esattezza l’epoca.
Durante la dominazione longobarda San Daniele del Friuli fu territorio di scontri tra Longobardi e Bavari. In seguito fu annessa al Parlamento d’Udine dal Patriarca Popone (1036).
Fin dalle origini si distinse per una forte vocazione commerciale: San Daniele del Friuli divenne pubblico mercato nel 1139 arrivando a diventare il più importante del Friuli-Venezia Giulia dopo Aquileia e Cividale.
Tra il 1300 e il 1400 la città visse occupazioni e conquiste, venne contesa tra Udinesi e Goriziani, senza raggiungere mai la pace, a causa della sua posizione sulla via di passaggio delle truppe veneziane.
Durante il 1400 il territorio di San Daniele del Friuli si trovò in una situazione molto delicata: il terreno di battaglia era quello della guerra tra Venezia e il Patriarcato di Aquileia. La comunità del borgo friulano, essendo ufficialmente schierata dalla parte di Aquileia le forniva mezzi e uomini; ma avendo anche importanti interessi commerciali legati a Venezia, cercava con la sua ospitalità e i suoi prodotti di ingraziarsi il favore delle due fazioni.
1400, il prosciutto come dono
Nel 1420 San Daniele del Friuli fu annessa alla Repubblica di Venezia, divenendo successivamente, insieme ad Aquileia e San Vito, feudo patriarcale: un evento che comportò la crescita e lo sviluppo della comunità locale.
In quel periodo in Friuli era consuetudine che i rappresentanti della Repubblica di Venezia facessero visite politiche nelle comunità, le quali offrivano doni in segno di ossequio e rispetto. Tra queste non poteva mancare la popolazione di San Daniele del Friuli, che da quel momento iniziò a regalare agli ospiti illustri qualche prosciutto, già a quel tempo alimento pregiato e prelibato.
E così, nonostante per molti il Medioevo fu un periodo “buio”, questo non si può dire per San Daniele del Friuli, che visse in quegli anni uno sviluppo artistico e letterario notevole. Proprio in questo periodo, infatti, venne costruita la chiesa di Sant’Antonio Abate, più precisamente nel 1441, ancora oggi uno dei monumenti da non perdere quando si visita la cittadina friulana. In essa si possono ammirare i preziosi affreschi di Pellegrino da San Daniele, eseguiti tra il 1498 e il 1522.
Una vocazione commerciale “inespugnabile”
Tra il 1470 e il 1480 San Daniele del Friuli dovette difendersi dalla minaccia Ottomana. La comunità di San Daniele, da un lato, doveva combattere contro l’invasore turco e, dall’altra, doveva affrontare le pressioni di Venezia che l’avrebbe voluta trasformare in una fortezza militare.
Ma San Daniele del Friuli era ormai un centro commerciale importante e fiorente e, per salvaguardare la sua posizione di libero mercato, decise di adottare una politica neutrale e diplomatica. Optò per usare, ancora una volta, la sua “arma di persuasione” per eccellenza, il ‘persutto’, che veniva omaggiato a tutti i personaggi politici e militari che, vista la posizione geografica strategica, si trovavano a passare per la cittadina friulana.
Ma la storia di San Daniele del Friuli e del suo eccellente prosciutto è ricca di altre appassionanti vicende, tutte da svelare. Cosa succederà? Ve lo raccontiamo nel prossimo articolo!