Spesso ci si domanda quali siano i retroscena delle immagini e, più in generale, dei contenuti che vengono condivisi sulle diverse piattaforme social dei profili più seguiti. Per questo motivo oggi vogliamo raccontarvi il backstage di uno shooting dedicato al Prosciutto di San Daniele.
Ci sono diverse azioni a cui pensare e da prevedere prima di arrivare al servizio fotografico vero e proprio. Tra le cose più importanti bisogna, per esempio, stabilire un budget, il tema e lo stile che vogliamo dare allo shooting e di conseguenza fare una lista delle location, scegliendo quella che riteniamo più idonea. Occorre poi individuare i fornitori più adatti e con cui andremo a lavorare.
Con queste premesse avrete sicuramente capito che dietro ad una foto c’è molto più di quello che vedete pubblicato in un semplice post. E come accennato prima, un servizio fotografico vede partecipare diverse persone. Abbiamo quindi deciso di intervistare i nostri collaboratori e raccontare la loro esperienza vissuta con il prosciutto di San Daniele.
I fotografi
Mayda e Cosimo come vi siete approcciati a questo shooting con il San Daniele?
“Io e Cosimo lavoriamo quasi sempre insieme per Cucina delle foto e portiamo approcci diversi: più creativo e lifestyle per me e più preciso e geometrico per Cosimo.”
Quali attenzioni sono necessarie per fotografare il prosciutto?
“Il prosciutto è l’ospite d’onore del set e come tale fa sempre il suo ingresso per ultimo, quando tutto il resto è già stato preparato, in modo da mostrare tutta la sua freschezza! Si allestisce quindi il set con gli oggetti di scena, gli ingredienti e ogni altro elemento preventivamente studiato e si trova l’inquadratura desiderata. Solo una volta prese tutte queste scelte si potrà inserire il piatto con il prosciutto, avendo cura di mantenerlo ad una temperatura ideale. Infatti è importantissimo che la parte grassa sia resa al meglio e non si scaldi perdendo freschezza. La fase di scatto sarà rapida proprio per avere il prosciutto nella sua forma migliore. E’ anche importate avere un ambiente controllato per questo tipo di scatti, poichè il cibo è molto sensibile alla temperatura.”
La tecnologia è fondamentale, ma quale valore aggiunto riesce a dare la persona che sta dietro l’obiettivo?
“Ognuno di noi si porta dietro un bagaglio di esperienze e conoscenze che rende unica la propria visione. Ognuno di questi momenti li trasferiamo quando creiamo qualcosa per creazioni che facciano la differenza.”
L’affettatrice
Un ruolo fondamentale spetta, però, anche in questo shooting per il San Daniele all’affettatrice. Per questo abbiamo intervistato Karin Snaidero, che con la sua azienda di famiglia produce affettatrici artigianali di altissima qualità e precisione.
La vostra azienda di famiglia ha un legame stretto con il territorio e il suo prodotto di punta, tanto da poter affermare che le vostre affettatrici sono nate proprio per il prosciutto di San Daniele?
“Si, possiamo proprio affermare questo. L’attività di realizzare le affettatrici è stata sicuramente agevolata, sotto il profilo della motivazione, dalla realtà geografica in cui l’azienda opera, vale a dire nel territorio famoso a livello internazionale per il prosciutto. È risaputo che il San Daniele va gustato e non masticato, ovvero – come tradizione vuole – la fetta deve sciogliersi in bocca. Negli anni l’Officina Snaidero ha puntato alla progressiva riduzione dello spessore di taglio, garantendo fette più sottili che si fermano a un decimo di millimetro, permettendo di gustare al meglio il prosciutto.”
Il tagliatore
Ma chi è che taglia il prosciutto? Abbiamo già affrontato questo argomento sul magazine e cliccando qui potrete scoprire ogni curiosità. Però dovete sapere che esiste una figura unica nel suo genere: il tagliatore. Il tagliatore deve preparare e tagliare nel migliore dei modi il prosciutto. Sembra cosa semplice, ma questo gesto è un’arte che va affinata nel tempo. Alle nostre domande risponderà Paola, tagliatrice di fiducia del prosciutto di San Daniele.
Paola quali sono le accortezze che dobbiamo avere per tagliare il prosciutto?
Anzitutto il prosciutto di San Daniele deve essere affettato molto freddo, questo permette di avere fette molto sottili, così che si possano sciogliere in bocca. È fondamentale che la lama dell’affettatrice sia ben affilata e che il prosciutto sia posizionato correttamente sul vassoio della macchina così da ‘generare’ una fetta correttamente equilibrata tra la carne ed il grasso che deve essere ben distribuito lungo la fetta. Infine, bisogna considerare che è sufficiente rimuovere solo una piccola porzione di cotenna per l’affettamento, così da preservare la compattezza del prosciutto più a lungo.
Ecco pronto un piatto di San Daniele affettato a macchina per gli scatti. Paola, il prosciutto dev’essere fotografato appena tagliato, quanto incide questa necessità durante un servizio fotografico?
Durante lo shooting ero sempre pronta ad affettare il San Daniele non appena il set fosse pronto, perché era fondamentale scattare il prodotto appena tagliato. Si tratta dell’accorgimento più importante per mantenere il suo colore e le sue caratteristiche, il prosciutto era tagliato sempre fresco all’ultimo momento. Questo ha permesso di non sprecare inutilmente prosciutto e farlo risaltare al meglio nelle fotografie.