Tutte le iniziative per migliorare l’allevamento e la lavorazione del prosciutto intraprese tra Ottocento e Novecento, furono vanificate dalla Grande Guerra. Negli anni seguenti al primo conflitto mondiale la situazione era di una vera e propria emergenza, anche in conseguenze alle razzie sistematiche nei porcili avvenute durante l’occupazione austro-germanica.
Il secondo conflitto mondiale, poi, causò una forte carenza di alimenti e, conseguentemente, l’allevamento suino subì un’ulteriore contrazione. La storia del Prosciutto di San Daniele “ricomincia” quindi alla fine delle due guerre, negli anni del boom economico.
La ripresa dopo le due guerre: gli anni ’60 e ‘70
Il 1961 è una data importantissima: in quell’anno nasce il Consorzio del Prosciutto di San Daniele per volontà di un gruppo locale di cittadini, composto da produttori di prosciutto, imprenditori e altre personalità di rilievo della comunità.
Da allora, il Consorzio opera per una gestione consapevole della filiera della DOP, per garantire che la produzione del prosciutto di San Daniele avvenga secondo il processo della tradizione e per seguirne e supportarne la sua presenza sul mercato, italiano ed estero.
Di fatto il Consorzio è stato il primo “ente” a tutelare la qualità e la bontà del Prosciutto DOP, evitandone le contraffazioni.
Nel 1970 viene approvata la legge n. 507, che consente di adottare provvedimenti di tutela della denominazione “Prosciutto di San Daniele”. Viene stabilito che la specifica qualificazione riservata al prosciutto friulano dipende dalle sue caratteristiche organolettiche e merceologiche, qualità che sono condizionate dall’ambiente e dai metodi di produzione. E nel 1972 il Consorzio adotta il marchio che ancora oggi lo contraddistingue e lo rende riconoscibile sul mercato.
Un’altra data importante è il 1996, anno in cui il Prosciutto di San Daniele viene riconosciuto come prodotto a Denominazione di Origine Protetta (DOP) dall’Unione Europea. Il marchio DOP certifica la provenienza delle materie prime dalla regione di origine, dove anche avvengono tutte le fasi di produzione.
Storia del prosciutto: i giorni nostri
La storia non finisce qui: ogni giorno il Consorzio, che nel 2021 ha festeggiato i 60 anni, rinnova l’impegno per continuare la tradizione e tutelare questo prodotto di eccellenza nel rispetto del territorio, di tutta la filiera e dei consumatori. A oggi conta 31 produttori affiliati, tutti situati a San Daniele del Friuli.
Oltre che a tutelare la tradizione, il Consorzio si impegna però anche a favorire l’innovazione e l’aggiornamento agli standard qualitativi moderni del prodotto.
Per questo motivo nel 2019 è stato introdotto il sistema di tracciabilità univoca di ciascuna vaschetta di Prosciutto di San Daniele pre-affettato – in modo che ogni consumatore possa verificare attraverso un QR code provenienza delle materie prime e loro caratteristiche – e nel 2020 è stato aggiornato il Disciplinare di produzione e sono state aggiornate le regole di lavorazione della DOP, con l’ottica di migliorare ulteriormente il welfare degli animali, la tutela del marchio e la sostenibilità del ciclo produttivo.
La storia del San Daniele DOP si rinnova giorno dopo giorno, grazie all’impegno del Consorzio e di tutto il territorio di San Daniele del Friuli, che continua a tutelare le caratteristiche che rendono questo prodotto unico e inimitabile.